Figlio di un figlio del tempo

Zappo la tv e capito su tgcom e su tgcom mi capitano le previsioni del tempo. C'è Giuliacci che parla, ma non è Giuliacci, cioè, non è adulto e gnagnagnone, è più giovane e gnagnagnino.
Lo guardo meglio. E' proprio Giuliacci.
Figlio.
"Raccomandato" mi fuma in faccia Frank, in pantofole e poltrona.
E io vado in bestia. Le raccomandazioni, il nepotismo medi(evale)atico mi viene sbattuto in faccia come una bistecca con l'osso. E fa male, cazzo, questa stronza bistecca.
Poi ci penso meglio. Non è una bisteccona con l'osso, è una pasticca che sta comoda tra l'indice e il pollice di una anomodella, un concentrato delle otto migliori varietà di carne bovina, e vai con uno scintillio sciabolante odontoiatrico in chiusura. Scìnt.
Piccola, resistente e infida. La guardo, mi incazzo, poi che faccio? Niente, cosa posso fare? Ingoio. Dopotutto è solo una pasticca.

Una cosa, forse, la posso fare. Sì, sì, sìsìsì. Mi faccio bambino e piagnucolo un piano ben riuscito: crescerò, creerò milano 4 dalle paludi del Lambro, farò un sacco di soldi e scenderò in campo. E quando mi proporranno il pronipote di Giuliacci chiedendomi di assumerlo... lo farò, ah, sì, lo farò!
E dopo un giorno di ambientamento, lo metterò a pulire i cessi delle anomodelle, che anche le gnocche producono cacca. E quando protesterà "mi pagano solo 200 euro al mese!", potrò rispondergli "puoi comparti una macchina a 199 mensili, ti resta un euro. Sei ricco, bello, io mi sono fatto da solo, con un euro".

E così sarò quello che siamo tutti destinati a diventare: un figlio del cattivo esempio.

Quei lampioni di campagna

La luce di un tramonto domenicale si scioglie lenta lungo le pareti vetrate di nuovi capannoni brianzoli. E dall'altra parte della strada, le tettoie al neon dei benzinai piovono sull'asfalto una luce fatua.
E' tutta una brianza di strade illuminate e boschi bui. Eppure mi manca la luce bianca di quei lampioni lungo strade sterrate di campagna, appesi agli angoli di certi cascinali ruvidi ai bordi del paese. La luce, come me la ricordo io, non si diffondeva mai abbastanza; restava lì sospesa a cono, quasi inutile.
Alcuni di quei lampioni sono sopravvissuti, lontano dai centri, alla fine di strade senza uscita. In quelle case d'altri tempi, d'altri regimi, ci vive gente vecchia che la domenica al tramonto se ne sta su una sedia di legnaccio a guardare un tg sotto un paio d'antenne che non sono mai al posto giusto.
Questi sono angoli in bianco e nero, senza neon, senza capannoni, fatti di strade e di buio e di boschi.
Le sere sono da minestra e le notti nascono fuori da mura silenziose.
Sogni d'oro, cara nonna.

Blogguerra!

In un giovedì di pioggia in cui si parla di ronde, chiusura alle immigrazioni e cazzi duri (non pubblicamente, ma si fa), nudodifferenziato ha deciso di alimentare le proprie decorazioni faziose con questa modesta dichiarazione.

La qui presente Repubblica d'Appartamento Senza Tende, dopo ore di consultazione con il proprio ministro per l'attacco (chiamarlo per la "difesa" mi sembrava una presa per il culo), ha deciso di dichiarare blogguerra a Lega, leghismo, leghisti.

Tutto ciò non porterà assolutamente a niente. Niente bum, nè bang, nè pow, nè sock. E' una blogguerra senza manganelli.
Insomma, dichiaro e basta.

(Avrei voluto declamare i motivi, ma ho deciso che è superfluo, ecco)

Augh. Ho parlato.

(Nella foto, le blogtruppe)

(tre) ossi-mori (tre)

OSSIMORO NUMERO 1 (paraponziponzipo)
Poco fa la mia collega mi ha appeso un quadro al muro dipingendo suo zio con due carriere: prete e maggiore. Prete che predica, maggiore che spara? Insomma, carriera nella curia e carriera nell'esercito. E qui ho deciso di mettere due parentesi e tre puntini, ecco:
[...]
Perchè se mi mettessi a parlare di come sto a guardare questa galleria d'arte, andrei avanti per pagine.

OSSIMORO NUMERO 2
Dalle parti di israele (o in palestina? mah, è lo stesso...) qualcuno ha inventato la sedia che cambia temperatura. Lo scopo è far perdere peso a chi conduce una vita sedentaria.
Eh, la fatica di muoversi...

OSSIMORO NUMERO 3
Il Giornale è un giornale.

ULTIMO OSSIMORO
E poi: ma la parola ossimoro è da spezzarsi all'esatta metà? Tibie nere incrociate, su sfondo bianco sventolante, ancora non ne ho viste all'orizzonte, capitano.

Odissea nello spazio della serializzazione storica di alcuni forum di destra di troppo.

Ho fatto un giro su forum e blog cercando, di proposito, gente di destra. Volevo attingere e magari imparare da pareri diversi dal mio, differenti dalle persone di cui mi circondo.
Per brevità, riporterò solo le conclusioni del mio peregrinare. Chi voglia ripercorrere la cerca, cominci pure da google.

Ho trovato ventenni senza cognizione di storia, nè di lingua, che parlano del fascismo con le k.
A volte rimangono moderati, restando solo nella destra, senza parlare (nè condannare) ciò che sta agli estremi. Per alcuni, chi non la pensa come loro ha qualche cromosoma in meno.
Io stesso, per mesi, sono stato considerato comunista, in un sistema politico dove, da quando voto, non ho mai visto una maggioranza di comunisti.
Io stesso ho aperto gli occhi a un conoscente che mi ha considerato un comunista perchè gliel'ha detto Berlusconi: o con noi o contro di noi (ah, l'origine di questo motto...).
Se non sei me, sei loro.

Su alcuni forum certi si spingono ancora più a destra e tentano la via della logica, cercando una riabilitazione che si riassume nella dichiarazione "ma mussolini ha fatto anche cose buone". Ed è sorprendentemente facile leggere l'elenco di cose buone accadute sotto un regime instauratosi con l'omicidio, perpetratosi con la guerra e con il razzismo e, soprattutto, con l'esclusivismo. E' forse meno facile cogliere, in una frase di 7 parole, la debolezza di quell'"anche". Se anche un giovane di anti-sinistra va a collocare in una frase come quella, un "anche" come quello, significa che quella parola un peso ce l'ha. Prima dell'elenco delle cose buone, forse ci si dovrebbe ricordare anche dell'anche.

E i battibecchi sui forum, le ribattute nelle lunghe discussioni, le scalate alle opinioni altrui e il desiderio di confutare un'opinione. Come si può CONFUTARE, un'OPINIONE? A questa domanda non otterrò mai risposta, perchè per chi ha sempre ragione, non esiste nessuna argomentazione che tenga; nemmeno l'evidenza. Come si può vivere senza dubbi?
E in coda al convoglio c'è chi giunge all'affermazione "fascisti e partigiani erano uguali, combattevano entrambi per una ideologia" e tutto si riduce all'omino A che combatte per l'ideologia 1, contro l'omino B che combatte per l'ideologia 2.
Tutto il pensiero umano, politico, ideologico, chiamiamolo come vogliamo, si riduce a un'equazione i cui membri sono spersonalizzati e si equiparano. Uguali.
Allora a questo punto non me la sento più di prendere una parte, ma termino qui con una considerazione che va un po' oltre, che si trova raramente oltre l'equazione di cui sopra, isolata e avanti come gli spettatori giunti a vedere cosa ci mostra Odissea nello spazio dopo lo psichedelico viaggio di 19 minuti prima della fine.
Se tutto si riduce ai minimi termini, e se le lettere e i numeri che descrivono ciò che succede sono solo numeri e lettere, ci restano solo le azioni: i più, i meno, i per, i diviso.
Siamo davvero tanto barbari da vivere in perenne stato di mutamento e conflitto fisico e psicologico, senza null'altro che delle leggi comportamentali di massa a spiegare tutto quanto?
Non riusciamo a fare di più che vedere la storia come un susseguirsi di chi sta in alto e chi sta in basso, senza differenza di motivazioni, successi e metodi?
Napoleone, Hitler, Cesare, Stalin, Alessandro, Gengis.
N H C S A G
Lettere.

E per chi non ha capito, ecco una rapida traduzione.
Oh, ki kaz skrive kuelle kose lì? Nn devono neanke parlare. Srnz owned! Io primo a skrivere il post! (smile, smile smile smile smilesmielsmielemllmeelsmelmelmss)

PS: sono convinto che ci sia gente di destra capace di ragionare, ne conosco e ne ho conosciuti. Opinioni differenti, io A, voi B.