Overburn

Ogni settimana, dopo essermi fatto uno shampoo, ho i capelli esplosi come un peluche alla dinamite. Anche ora che mi guardo allo specchio, dopo una doccia e una pizza, sento il bisogno di un barbiere e di una maglietta nuova: una macchia di pomodoro ha sporcato una delle mie vecchie t-shirt "Misericordia di Empoli".

Vi capita mai di restare ipnotizzati dallo specchio?
Pensieri che cambiano come il battito d'ali di un colibrì. Si parte da pizza e capelli e si finisce a cenare con fantasie strane, emozioni soppresse.

Stiamo tornando dalla pizzeria, sono solo le 7 di sera. Un ragazzo nascosto da una felpa oversize e cappuccio alzato sbotta una spinta di spalle alla mia ragazza. Cade a terra; shock.
Un altro in canottiera bianca mi slancia una gomitata allo sterno. Il cartone della pizza mi si apre tutto addosso; perdo il fiato, crollo contro il muro e ci striscio contro fino a terra.
Respira.
Le spalle della canottiera sono davanti a me; il suo amico felpa grida bestia sputando al vento "la borsetta, cazzo, la borsetta!".
Respira.
Ci sono persone, ferme oltre gli alberi del viale. Una signora con la borsa della spesa come zavorra alle braccia, e un ragazzino che ci punta il cellulare addosso.
Respira.
Mano al muro, slancio, sto gridando e sono in piedi e ho perso gli occhiali ma ci vedo e non ho più fiato ma urlo urlo urlo e quello in canottiera è già sfasciato sul cofano di una Ka che stringe i denti e si tiene le palle.
Mi volto verso l'oversize.
Ho gli occhi tanto sbarrati che il bianco acceca. Sto sudando come un temporale e i capelli bagnati sono come fruste serpente. Oversize annaspa, fissa il rosso pizza che sanguina sulla scritta Misericordia.
Tocca a te, felpa.

Lo specchio si annebbia. Prendo lo spazzolino e mi lavo i denti. Spengo la luce, balzo sul letto.
Respiro.
Sono a casa, tutto tranquillo. Click; la lampada di fianco al letto. La luce accende un riflesso sulla finestra. Mi ci specchio.
La fisso.
E i pensieri ricominciano a battere le ali come tempeste.