Recentemente ho discusso tanto. L'ho fatto in gmail con seguaci di Travaglio, ma anche su blog di anticomunisti per cercare di capire la loro posizione. Ho transitato su siti di fascisti che non si definiscono fascisti, ma si firmano "dux". Ho letto feroci critiche verso triangoli isosceli, ma nessuna frase in merito agli scaleni.
A poco sono valse le mie piccole idee per cui tutti quanti hanno comunque tre angoli e tre lati (questa è criptica).
E che dire delle liti!
Liti tanto sottili quanto fragorose, come enormi bacchette di shangai che cadono dal cielo e, spesso ignorate da chi sta sulla superficie terrestre, finiscono dritte dritte in una fossa delle marianne. E puff, spariscono in una nuvoletta stile Wile Coyote.
Insomma, dopo tutte queste discussioni, le mie idee non sono cambiate troppo, eppure mi sento più vuoto. Ci rifletto su e questa enorme mole di opinioni la sento come un peso.
O forse non è corretto, forse sono io che sento una torreggiante voglia di svuotarmi, smetterla di gridare, ammettere che "io non so niente", sorridendo a tutte le dichiarazioni analoghe alle mie, che si professano esenti da dubbi.
So che non è possibile essere così certi di qualcosa, in ogni momento, in ogni situazione.
Mi sento un po' Battiato quando dico "Quanti assolutismi nei cassetti di cucina".
Qualcuno, vi prego, dica "non lo so", oppure "effettivamente un dubbio mi è venuto". Riguardo qualsiasi cosa, vi prego, perchè ho letto troppe parole ad ogni lato del triangolo e tutte vogliono avere ragione, persino le mie. Dov'è la benedetta indecisione? Dove stanno l'autocritica o le ammissioni di ignoranza? Perchè tanti di noi fanno così fatica ad ammettere uno sbaglio?
Cazzo, tutto ciò mi ricorda Fonzie, quando doveva chiedere sc... quando doveva chiedere scu... scus.... Vabbè, non fatemelo dire, ci siamo capiti.
A volte vorrei essere un monaco zen. O anche solo un monaco. O forse solo zen. O nulla.